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Tanto stile a poco prezzo

Fare shopping senza incidere sul portafoglio? Dal baratto ai mercatini, ora l’usato è trendy

Fare shopping senza incidere sul portafoglio? Dal baratto ai mercatini, ora l’usato è trendy

Gonne della mamma e magliette passate di moda? Una volta si parlava di “robe” vecchie, oggi, invece, complici la crisi economica e un rinnovato gusto per la moda d’antan, i vestiti ormai inutilizzati possono tornare a nuova vita. Vecchi abiti rivisitati diventano, così, preziosi capi alla moda. Si calcola che quasi il 30% degli abiti presenti nel nostro armadio sia inutilizzato, spesso per la pigrizia di dover pensare ad abbinamenti di gusto, oppure per qualche chilo di troppo o semplicemente per un cambiamento di moda. Armadi pieni, spesso frutto di uno shopping compulsivo. Acquistata consapevolezza, però, come possiamo aiutare portafoglio e ambiente? Basti pensare che un chilo di rifiuto tessile riutilizzato o convertito permette di ridurre di 3,6 chilogrammi le emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Dalle vetrine dei negozi a quelle del web
L’usato ormai è di moda. Vestire abiti di “seconda mano” è simbolo di sensibilità e in Italia, così come avviene nel resto d’Europa già da tempo, stanno aumentando i negozi specializzati dove si possono fare interessanti affari. Se portate i vostri capi “vecchi” dovranno essere tutti perfettamente lavati e in ottimo stato. Tanti, poi, i mercati specializzati sparsi per lo stivale: a Milano, in zona San Siro, il sabato mattina una quarantina di banchetti propongono abiti, scarpe e oggettistica demodé. Se siete abili con ago e filo, prima di disfarvi di alcuni abiti, pensate a come riadattarli: accorciate gonne troppo lunghe e impreziosite vecchie maglie con inserti divertenti, come fiocchetti e perline. Il sito www.morsbags.com insegna come trasformare un vecchio capo in una borsa alla moda: il sito è inglese ma un’occhiata è d’obbligo! Visitate il sito www.prodottinliberta.it che unisce le idee e i progetti di diverse cooperative sparse sul territorio che permettono ai detenuti di esprimersi con abilità artigianali. On line anche il portale www.lagruccia.net gestito dalla cooperativa sociale “Il Ramo” Onlus, che si configura come il primo negozio virtuale in Italia che offre abiti usati di qualità: il denaro ricavato viene utilizzato per portare avanti progetti di imprenditoria sociale.

Riciclare con uno sguardo al sociale
E se proprio vogliamo disfarcene? Gli abiti possono essere riciclati. La raccolta, gestita normalmente da cooperative che fanno capo alla Caritas, mira a selezionare i capi ancora in buono stato per avviarli al mercato dell’usato e alla beneficenza, mentre quelli in cattive condizioni saranno riciclati nell’industria tessile. Dopo la selezione il materiale viene igienizzato e poi indirizzato a seconda dello stato. Il Conau, il Consorzio nazionale abiti e accessori usati, rende noto che la raccolta differenziata di abiti è destinata per il 68% al riutilizzo, per il 25% al riciclo e, per il 7%, allo smaltimento. Anche le multinazionali della moda ormai sono attente a queste tematiche. “H&M”, la realtà svedese con negozi anche in Italia, ha lanciato un’iniziativa dal messaggio semplice: portate nei punti vendita i capi dismessi e la multinazionale si occuperà di riutilizzarli in modo sostenibile e solidale.

All’ultimo grido con lo “swapping”
Per svuotare il guardaroba da abiti che non amiamo più, una delle ultime tendenze è quella dello scambio: un baratto di alta qualità, particolarmente di moda tra i vip. Lo “swapping”, nato nella culla dello shopping, ossia nel quartiere Manhattan di New York, oggi è un modo originale di “acquistare” abiti a costo zero. Ovviamente anche lo “swapping” ha le sue regole: i capi devono essere in ottimo stato e perfettamente puliti, i vestiti sono valutati a seconda delle loro caratteristiche, del loro presunto valore e se si tratta di prodotti firmati oppure no. Una delle più famose community in rete è “Swap Club Italia” dove basta registrarsi per iniziare a barattare vestiti ed accessori (www.swapclub.it). Un’altra bella idea è quella proposta da “L’Armadio Verde”, un progetto attivo a Milano e Genova che permette di scambiare in sicurezza abiti per neonati e bambini (www.armadioverde.it). Attivo in tal senso anche il sito www.swapcool.com dove si possono barattare, ma anche regalare, i vestiti usati dei più piccoli. L’ultima tendenza, poi, è quella di realizzare degli “swap party” in casa, per svuotare gli armadi con le amiche.
  Sposarsi con l’abito della nonna
Il matrimonio, si sa, è una spesa non indifferente. Ma quale sposa sarebbe disposta a rinunciare all’abito dei sogni? Forse nessuna, ma un’idea sempre più diffusa è quella di riadattare quelli di mamme e nonne. Un’ottima soluzione per un matrimonio vintage come vogliono le ultime mode. Alcune regole: indispensabili il pizzo e un copricapo. Ricordatevi, però, di comunicare la vostra scelta al futuro sposo, per non rischiare due stili troppo diversi davanti all’altare. Il vostro lui dovrà assolutamente vestirsi di scuro

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