È uno dei primi segni della primavera: la viola fa capolino
con i suoi inconfondibili colori ai limiti dei boschi e negli angoli ombrosi
dei giardini oppure, a seconda della specie, preferisce le zone assolate dei
prati. Oltre a quelle regalate generosamente da madre natura, si possono
coltivare tante varietà, sia spontanee sia ibridate: in giardino, in terrazzo,
ma anche in vasetti da tenere in casa. È facile ottenere buoni risultati e
godere così della loro vista e del loro caratteristico profumo. Non solo: con
le nostre istruzioni, si possono gustare in delicati cristalli di zucchero o in
deliziose caramelle. Infine, sono la guarnizione perfetta per un cestino fai da
te da riempire di uova e regalare per Pasqua.
TANTI TIPI
Sono oltre 400 le tipologie di viole. Tra le
prime a fiorire nel nostro territorio, la viola mammola, conosciuta anche come
viola odorata, dalle tipiche foglie cuoriformi verde scuro e dai fiori viola
intenso, popola le zone umide e ombrose, formando rapidamente ampie colonie
perché si propaga facilmente. Stessa natura selvatica e capacità di
moltiplicazione per altre perenni, come la viola canina, dalle foglie piccole e
lanceolate, molto diffusa sul nostro territorio: simile alla mammola ma priva
di profumo può essere di colore viola più o meno chiaro, bianco o giallo e ha
fioritura tardiva. La viola lutea abita le zone montane e ha un fiore giallo
venato di marrone scuro, mentre la viola cornuta ha fiori lilla o violetti: si
chiama così perché è dotata di un sperone (il prolungamento del calice) lungo
fino a 15 mm. Dall’America nord orientale arrivano invece le specie di viola
sororia, tra le quali la viola Freckles, molto apprezzata per la particolarità
dei fiori bianchi spruzzati da lentiggini viola, e la viola rubra che, come
anticipa il nome, è caratterizzata dalla colorazione quasi color ciclamino. Tra
le spontanee troviamo anche la viola labradorica variante purpurea dal
caratteristico fogliame scuro, una varietà coprisuolo dalla grande capacità di
propagazione. Infine la viola tricolor dalle tipiche foglie ovali lanceolate
dentate e fiori bianchi, gialli e violetti: ibridata agli inizi dell’Ottocento
con altre specie, ha dato vita alle prime viole del pensiero (pansé), ibridi
divenuti ben presto molto popolari. Coltivati come annuali o biennali, sono
caratterizzati da una grossa macchia scura nel centro della grande corolla e
fioriscono a seconda delle zone climatiche da maggio fino a luglio. Se in epoca
passata si ricercava la spettacolarità nella grandezza del fiore, la tendenza odierna
è invece quella di selezionare ibridi di viole con corolla più piccola, un
portamento compatto e una fioritura più abbondante.
REGOLE E SEGRETI DELLA COLTIVAZIONE
IN GIARDINO Le violette amano la terra fresca e leggera: è
bene perciò incorporare al terreno di coltivazione un sacco di terriccio di
foglie o compost giardino. Per agevolare la produzione di fiori, è utile un
apporto di concime organico ogni 15 giorni. A fine stagione si consiglia ogni
tanto di passare il tagliaerba sui cespi per rinforzarle. Si moltiplicano molto
facilmente da seme, da divisione dei cespi o da stolone (il rametto che parte
dalla base del fusto in alcune specie di viole). Nel primo caso la semina
avviene con seme fresco a luglio agosto, per avere nuove piantine la primavera
successiva. Per alcune varietà, occorre custodire i semi nella segatura umida e
inserirli poi in una busta trasparente, riponendo il tutto in frigorifero per
almeno due mesi. Il freddo provoca il risveglio del seme agevolando la
germinazione. Per ottenere un effetto naturale i semi andranno sparsi poi a
spaglio in primavera, e le nuove piantine fioriranno l’anno dopo.Si utilizza
invece la divisione degli stoloni e dei cespi per varietà che non producono
semi come quelle a fiore doppio. La divisione dei cespi si effettua in
settembre quando le piantine di viola entrano in riposto: estraendo la pianta
dal terreno ben innaffiato, si procede alla divisione delle sue radici con le
mani. Le nuove piantine ottenute si ripiantano subito, avendo cura che ognuna sia
fornita di sufficienti radici. Molte specie producono stoloni, in autunno basta
staccarli dalla pianta madre per ottenere un’altra viola.
IN TERRAZZO Per la gioia di tanti estimatori, le viole si
possono coltivare senza problema anche in vaso. Per valorizzarne la fioritura e
godere appieno della loro bellezza in terrazzo, l’unica accortezza è di
irrigare per bene il terriccio, cercando di mantenerlo sempre umido ma non
bagnato, perché temono il ristagno idrico. Adatte allo scopo sono le delicate
viole doppie come la viola doppia di Udine o la viola odorata Comte De Brazzà,
la cui coltivazione in vaso agevola inoltre l’operazione di riparo nei mesi
invernali. Le violette spontanee amano la mezz’ombra, al sole pieno invece le
pansèè e tricolor.
IN CASA Per un breve periodo le violette possono stare in
casa, per una composizione o un centrotavola. Poi vanno spostate fuori.
CENTROTAVOLA DI PASQUA
Per la tavola delle feste pasquali, ecco le istruzioni per
preparare dei cestini di cartoncino in cui riporre alcune uova, vere e di
cioccolata, in una manciata di fieno ingentilita da romantiche violette. Per
realizzare il cestino, ricopiare la sagoma qui sopra su un cartoncino da circa
200 mg, rispettando le misure indicate. Ritagliare e piegare seguendo le linee
e fermare con colla a stick le linguette laterali dei due fianchi più corti.
Per tenere in forma fino all’essiccazione, pinzare con una molletta da bucato.
Forare infine il centro dei due fianchi più lunghi e attaccare con un
fermacampioni il manico, ritagliato a sua volta nel cartoncino. Inserire
all’interno un piccolo letto di fieno, su cui vanno appoggiati qualche capolino
di violetta e alcune uova colorate con acrilici o tempere nella stessa
gradazione dei fiori.