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Il verde si fa in tre

Le piante ideali da tenere in appartamento: una piccola ed esotica, una fiorita, una a cascata. A prova di pollice nero

Anche in casa, le piante possono dare grandi soddisfazioni: ossigenano l’ambiente, purificano l’aria, contrastano l’umidità, eliminano i cattivi odori e rendono l’ambiente più accogliente. Ve ne segnaliamo tre ideali da acquistare nei primi mesi autunnali: la pianta del caffé, la kalandiva e il potus. Per allenare i vostri pollici verdi, costituiscono un'ottima palestra: occuparsi di loro e monitorarne lo stato di salute non è difficile.

In generale
Per crescere e svilupparsi le piante hanno bisogno essenzialmente di luce, di acqua e dei nutrimenti che ricercano nel terreno, tutti elementi che la natura offre allo stato spontaneo per il loro sostentamento autonomo. In casa, affidate alle nostre cure, dovranno adattarsi alla vita domestica dove ricercheranno le stesse condizioni climatiche dell'ambiente originario. 
La maggior parte delle piante vendute come "da appartamento" proviene dai luoghi umidi delle foreste tropicali: per aiutarle a vivere bene in casa sarà dunque necessario aumentare il tasso di umidità, che nella stagione fredda scarseggia per l'accensione dei termosifoni. Aggiungete quindi un sottovaso colmo di palline di argilla espansa e vaporizzate regolarmente dell'acqua sulle foglie insistendo sul lato inferiore. Fornire umidità non vuol dire eccedere con l'irrigazione, al contrario le piante in natura sopportano meglio i periodi di siccità che le piogge abbondanti: l'eccesso di acqua può provocare un dannoso proliferare di funghi e marciume. Bagnate solo quando la terra nel vaso appare asciutta, aspettate qualche minuto e ripetete l'operazione finché il terriccio assorbe tutta l'acqua necessaria fino alla prossima annaffiatura.
Oltre a bere, le piante devono anche mangiare, soprattutto se sono in vaso. Ricordate quindi di fornire loro un fertilizzante liquido durante la stagione della crescita e prima della fioritura, scegliete prodotti specifici e somministrate scrupolosamente la dose consigliata: a volte qualche millilitro in più può essere fatale.

Potos a prova di pigri 
Se siete giardinieri pigri, ma amate le piante classiche, il potos (in latino Scindapsus aureus o Epipremnum aureum) è la pianta che fa per voi. Spesso presente nelle case delle nonne o in tanti uffici, vi conquisterà per la facilità di coltivazione e di propagazione: è una di quelle piante che sovente sono scambiate tra vicini e appassionati. Da ogni foglia o piccolo pezzetto di ramo messi in acqua si sviluppa infatti una nuova piantina. Richiede pochissime cure, ama poco le concimazioni, si accontenta di poca acqua e se dimenticherete ogni tanto di bagnarla non ne soffrirà. Potete allevarla come rampicante se gli fornirete un tutore dove possa aggrappare i suo lunghi e flessibili fusti: al contrario, sarà ricadente se deciderete di lasciarli liberi.
Potete sperimentare con il potos la tecnica di idrocoltura: è molto semplice e certamente meno impegnativa in quanto la pianta non avrà bisogno nemmeno di essere innaffiata. In un bel contenitore inserite qualche pezzetto di ramo proveniente dalla potatura della pianta o regalato da amici, dotato di foglia apicale (l’apice del ramo). In breve tempo, formerà le sue radici generando un perfetto clone dal portamento ricadente, provvisto di fogliame lucido e coriaceo spesso marezzato e a forma di cuore allo stadio giovanile. Affiancate più rami e otterrete una magnifica e sana pianta ricadente, sarà perfetta su una mensola purché posta in zona molto luminosa. 

Il caffé è servito 
Se in cucina avete una mensola posta in prossimità di una finestra, basta lo spazio occupato da una tazza per coltivare con successo la pianta del caffé. Coffea arabica 'nana': in natura la sua specie è un arbusto perenne che può arrivare fino ai 4 o 5 metri di altezza, ma in casa la dimensione è assai ridotta così come la crescita, raramente infatti supera il metro di altezza.  Per mantenere una forma armonica e compatta, in primavera potete potarlo con forbici disinfettate, tagliando in obliquo i rami sopra all'ascella di una coppia di foglie. Le piante possono produrre piccoli fiori bianchi profumati a forma di stella a cui seguono frutti che maturando cambiano gradualmente colore, dal verde al rosso e poi al quasi nero, in un processo che richiede diversi mesi. Ogni frutto carnoso custodisce due semi che sono i chicchi del caffé.Coffea arabica ama il caldo e non sopporta temperature inferiori ai 12°, richiede un sottovaso con ciottoli o argilla espansa per aumentare l'umidità così come frequenti vaporizzazioni sulle foglie. Eventuali carenze di umidità saranno segnalate dalle foglie che mostreranno la punta marrone. Somministrate un fertilizzante liquido ogni due settimane fino all'inizio dell'autunno. Durante l’inverno, quando la pianta è a riposo, diradate le annaffiature, evitando che la terra asciughi completamente, mentre nel periodo vegetativo primaverile ed estivo bagnate a fondo il substrato di terra. Ogni primavera sostituite il vaso con uno più grande, utilizzando un terriccio normale da giardino ma predisponendo un fondo drenante con argilla espansa. 

Fiorellini a gogò 
Un po' meno conosciuta della comune Kalanchoe blossfeldiana, Kalandiva è una deliziosa pianta crassulacea in tutto simile alla sua più illustre parente che produce però minuti fiorellini dai petali stradoppi. 
Vive bene in appartamento e con la sua fioritura, in tante varianti di colore, rallegra ogni spazio e si adatta a ogni stile di arredo. Annaffiatela poco perchè teme i ristagni idrici e lasciate asciugare bene la terra prima di versare altra acqua. Per stimolare la fioritura, kalandiva necessita di un periodo di buio la sera: è una pianta brevidiurna, ciò vuol dire che richiede meno di 12 ore di luce per poter fiorire. 
Gli steli sfioriti andranno tagliati sopra il primo paio di foglie per stimolare lo sviluppo di nuovi apici e bocciolini. Si moltiplica facilmente prelevando in primavera una porzione di fusto lunga circa 10 centimetri priva di fiori o boccioli. Dopo il taglio, lasciateli asciugare per due giorni prima di interrarli in una composta specifica per piante grasse mescolata a sabbia grossolana o ad altro materiale inerte. Per favorire la radicazione e aumentare l'umidità, create una sorta di campana ponendo sopra al vaso un sacchetto di plastica trasparente sorretto da qualche stecchino di legno. Le porzioni saranno radicate quando vedrete comparire nuove foglioline alle ascelle fogliari.

Occhi ai termosifoni 
Queste piante sono inclini a svilupparsi in zone luminose. Dovrete riservargli un posticino su un davanzale o in prossimità di una finestra per garantire sufficiente quantità di luce, evitando il diretto contatto con i raggi solari che potrebbero bruciare le foglie.
Attenzione poi a non posizionarle vicino ai termosifoni: l'aria secca e calda non è certo un toccasana, così come le correnti d'aria e gli spifferi. Non amano inoltre gli spostamenti: una volta trovato il luogo adatto a farle crescere, non fatevi prendere dalla smania di movimentare l'arredamento includendo anche il loro trasferimento. Le piante non sono pezzi di mobilio ma esseri viventi: parlate loro e ascoltatele, si faranno capire attraverso segnali ben visibili che dovrete imparare a decifrare, come il cambiamento del colore o della consistenza di una foglia.

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