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Con le grasse non sbagli mai!

Grandi soddisfazioni, pochissime regole: le piante succulente non soffrono la sete, sono perciò ideali d’estate. E le altre? Consigli per non lasciarle a secco

Per avvicinarsi al mondo delle piante e appassionarsi alla loro coltivazione, la grande famiglia delle grasse (dette anche succulente) è tra le più indicate: le poche cure di cui necessitano incontrano le esigenze dei principianti. La prerogativa più apprezzata è la minima necessità di irrigazione. La natura infatti ha donato loro la facoltà di accumulare acqua nei tessuti come strategia di sopravvivenza alle difficili situazioni climatiche delle zone di origine. Questa caratteristica ne condiziona l'aspetto 
esteriore: le piante grasse di solito possiedono foglie e fusti di consistenza polposa e carnosa e, come nel caso delle cactacee, di forma globosa o cilindrica con superficie spesso ricoperta da spine, che altro non sono che mutazioni delle foglie.

IN CASA
Non esistono vegetali che scelgano spontaneamente di vivere in habitat domestici o al chiuso; tuttavia, le specie che popolano ambienti tropicali e amazzonici vivono in condizioni climatiche simili a quelle presenti nelle case (dove non ci sono mai basse temperature) e quindi vi si adattano più facilmente. Qualche esempio? quelle appartenenti alla famiglia delle Euphorbie dall'aspetto colonnare, o delle cactacee come la Mammillaria, apprezzabile per la fioritura disposta a corona sui piccoli cuscini spinosi, degli Epiphyllum, caratterizzati da un fusto stretto e piatto con i margini dentellati e privi di spine, oppure le appartenenti al genere Rebutia, di forma globosa e piccola dimensione. 
Disponete le piante nel luogo più luminoso della casa in prossimità di una finestra, lontano da correnti d'aria e d'inverno da fonti indotte di calore. 
 
IN TERRAZZO E GIARDINO 
La maggior parte delle piante grasse può abitare senza problemi anche giardini o terrazzi, purché si possa riservare loro una zona dove ricevere buona luce nel mattino e una leggera ombra nel pomeriggio. 
Anche se la maggior parte delle succulente proviene da zone calde e ama ritrovare le medesime temperature esterne dei luoghi nativi, esistono specie come quelle appartenenti al genere Sempervivum, delle Echeverie e alcune Agavi che vegetano tanto nei rigidi inverni quanto nelle più torride estati e sono adatte a vivere bene anche in luoghi dove la temperatura scende fino ai -10° -12°, purché siano posizionate in pieno sole.
 
POCHE REGOLE, MA DA RISPETTARE 
Poche cure non vuol dire dimenticarsi di loro: le piante grasse, seppur di facile coltivazione, hanno alcune esigenze che se assecondate garantiranno una lunga e felice esistenza. Nei luoghi in cui crescono e si sviluppano in natura si alternano cicli di piogge a periodi di siccità: per questo le piante hanno grandi capacità di riserva idrica; inoltre spesso devono accontentarsi di terreni ghiaiosi e difficili. 
Innaffiare Seguendo l'esempio offerto dalla natura, nel periodo vegetativo che va da marzo fino a tutto ottobre, occorre irrigare abbondantemente il terriccio della pianta, aspettando che le sottili radici lo prosciughino bene prima di bagnare nuovamente. La frequenza dipende dall'ampiezza del vaso e dalla grandezza delle piante: se in vaso piccolo possono richiedere di essere irrigate anche ogni 15 giorni, meglio attendere un mese per quelle in vaso più grande.
Concimare Come per quasi tutte le piante in vaso, le sostanze nutritive contenute nel terreno si esauriscono, è opportuno quindi provvedere a una concimazione nel periodo vegetativo con fertilizzante solubile immediato.
Inverno Durante l'inverno, quando la luce diminuisce e le funzioni vitali rallentano, le piante non hanno più bisogno né di bere né di mangiare, quindi è necessario sospendere la somministrazione dell'acqua.
Terreno Il terreno ghiaioso su cui si sviluppano allo stato spontaneo dovrà essere riprodotto anche nel contenitore che le ospita. Spesso gli esemplari acquistati sono cresciuti nella torba. Meglio sostituire il terriccio: dovrà essere poroso e ben drenato affinché l'acqua non ristagni per evitare che le radici marciscano. Utilizzate una formula mista povera e non concimata formata da metà terra da giardino e il restante composto da ghiaietto fine non calcareo e altro materiale inerte come lapillo vulcanico o pomice, a cui unire una piccola percentuale di terriccio indicato per gli agrumi.

VACANZE SENZA ARSURA
Le grasse sono naturali serbatoi idrici, perciò non patiranno se lasciate sole per un breve periodo di vacanza. Per tutte le altre piante, invece, è necessario predisporre alcune accortezze affinché possano essere idratate anche senza la nostra presenza. La prima regola consiste nel raggruppare le piante in un unico punto, in casa o in terrazzo, dove vanno radunate in una zona all'ombra. Così è più semplice prendersi cura di loro e al contempo si crea un piccolo ecosistema che agevola gli interscambi: anche le piante stanno meglio in compagnia.
Per brevi periodi (2 settimane circa) si può procedere con bottiglie di plastica piene d'acqua, con un foro sul tappo e uno sul fondo, capovolte e inserite nella terra dei vasi; oppure, ricorrendo al principio di capillarità, accostare ai vasi un secchio pieno d'acqua che sarà collegata e assorbita dal terreno attraverso strisce di tessuto arrotolate come fossero delle funi.
Il metodo più sicuro, comunque, fa sempre conto sull'intervento di un amico o è frutto di un buon vicinato!

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