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Baby bon ton

Galateo 2000: il decalogo delle buone maniere da insegnare ai figli, a tavola, in casa, in società

Conoscere le buone maniere è importante quanto curare il proprio aspetto e avere un buon carattere: lo sostiene Walter Howing, presidente di Tiffany & C., autore di “Le buone maniere a tavola per teenager”, Rizzoli. Se si imparano le regole base del galateo fin dall’infanzia, non si dimenticano mai più, a tavola e nella vita: perciò è bene che i genitori si impegnino a fondo, definendo con chiarezza e con il buon esempio i principi fondamentali del sapersi comportare. 

1 A tavola non bisogna infastidire. Perciò è bene non allargare i gomiti o appoggiarli al tavolo, non masticare con la bocca aperta, non parlare con il cibo in bocca. E sempre pulirsi la bocca prima di bere. Leccarsi le dita è inammissibile. Fare la scarpetta, invece, perché no? 

2 Dopo i 3 anni, per portare il cibo alla bocca si usano forchetta e cucchiaio. Il coltello serve per tagliare e non va mai messo in bocca. 

3 Denti e capelli devono essere sempre puliti. Le mani fresche di acqua e sapone (indispensabile prima di sedersi a tavola), le unghie spazzolate, i vestiti in ordine. 

4 Grazie e per favore sono parole magiche, che rendono simpatico chi le pronuncia e disponibile chi le sente. 

5 Salutare è un gesto a cui non si deve in alcun caso rinunciare. Farlo per primi è un segno di grande civiltà. 

6 Al telefono, quando si chiama ci si presenta sempre, e quando si risponde non si chiede «chi parla?». 

7 Dopo i sei anni di età, si va alla toilette senza specificare a fare cosa. Fin da piccoli si deve imparare che esistono ambiti privatissimi da cui gli altri sono esclusi. 

8 Ai giardinetti, lo spazio pubblico è di tutti ed è importante rispettare l’ambiente e anche gli altri bimbi: non si spinge sullo scivolo, non si sta troppo tempo sull’altalena se c’è qualcuno in attesa, non si prendono i giocattoli degli altri senza chiedere il permesso. 

9 Sui mezzi pubblici non si spinge per salire, non si corre per prendere un posto, si timbra il biglietto. Se si incontra una persona anziana, incinta o che appare stanca, ci si alza e le si cede il posto. Non si mettono i piedi sui sedili, non si occupano più posti. Non bisogna disturbare chi sta accanto né con la voce, né allargandosi troppo. 

10 Occhio al volume della voce: va tenuto sempre ragionevolmente basso. Urlare è un esercizio che stressa chi lo compie e irrita chi lo subisce. Attenzione, però: quando ci si trova in pubblico, non è educato neppure bisbigliare nell’orecchio di mamma e papà per non farsi sentire dai presenti: meglio rimandare le confidenze a un momento successivo.   

AL SUPERMERCATO

Gli scaffali dei supermercati offrono diverse tentazioni ai bambini, che con i loro “voglio” o “me lo compri?” riescono a far saltare i nervi anche ai genitori più calmi. Perché la spesa non diventi un incubo per mamma e papà e per gli altri clienti, occorre stabilire in anticipo con il bambino alcune regole:

1 frutta e verdura non si toccano con le mani

2 non si entra nel carrello (solo nell’apposito spazio e solo se il bimbo non cammina ancora)

3 non si mette nel carrello tutto quello che attira

4 ci si attiene alla lista scritta a casa. 

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