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Acqua in bocca!

…mi faccio un acquario. Tante novità nei grandi acquari italiani. Qualche consiglio per realizzarne uno in casa

Ricordate quel pesciolino “buffo” di in un noto film d’animazione? Sì, Nemo. Dall’uscita del successo firmato Disney, in Italia negli ultimi anni si è registrato un incremento nelle vendite di acquari pari al 60%. Nei salotti di casa nostra, infatti, ci sarebbero ben 500.000 acquari e in Europa l’Italia figura al quinto posto nella classifica dei Paesi importatori di pesci. Numeri destinati ad aumentare, per una moda sempre più contagiosa. E con l’arrivo della bella stagione, la voglia di divertirsi degli appassionati non può non passare per una visita ai più grandi acquari italiani. Da Genova a Livorno, da Cattolica all’Isola d’Elba, passando per Cala Gonone, in Sardegna.
Tra piranha, caimani e coralli rossi
Se volete visitare gli acquari più belli d’Italia da quest’anno c’è AcquariTour. Con un unico biglietto valido un anno (acquistabile nelle biglietterie dei tre acquari di Genova, Livorno, Cala Gonone e sui siti www.acquariovillage.it e www.incomingliguria.it), conoscerete da vicino la maggiore rappresentazione della biodiversità acquatica in Europa. Tra le tante novità l’acquario di Genova ha recentemente inaugurato una nuova attrazione: una vasca dedicata ai piranha con 300 giovani esemplari. E poi l’acquario di Livorno e il nuovissimo acquario di Cala Gonone: il primo famoso, oltre che per le sue enormi vasche, anche per l’offerta artistica che propone in uno spazio al primo piano, mostre temporanee con approfondimenti culturali; il secondo, invece, progettato da un architetto di fama mondiale come Peter Chermayeff e aperto solo due anni fa, è il più grande del centro-sud Italia ed è conosciuto soprattutto per i materiali naturali come i marmi di Orosei, il granito sardo con cui è stato costruito e per la presenza del corallo rosso e della poseidonia, pianta endemica del Mar Mediterraneo. Da non dimenticare l’acquario dell’isola d’Elba e le sue lampughe, grossi pesci pelagici che, a quanto pare, non sono osservabili in nessun altro acquario. Se invece passate per Cattolica visitate l’acquario più grande dell’Adriatico con i suoi nuovi ospiti, le lontre. E se al termine del vostro viaggio la voglia di vedere un amico con le pinne non è scomparsa, allora è giunta l’ora di farsi un acquario.
Anche i pesci si affezionano al padrone
Ricreare uno splendido “angolo di natura” in casa richiede tempo e impegno costante. I vantaggi di un acquario sono molteplici. Dalla possibilità di avere in salotto un microhabitat, una nicchia di mondo naturale, vivo, all’effetto rilassante e anti-stress. Non è un caso, allora, che per le sue virtù terapeutiche l’acquario trovi posto nelle sale d’attesa degli ospedali e dei dentisti. Inoltre, al pari di cani e gatti anche i pesci riconoscono e si affezionano al padrone. Ma come tutti gli esseri viventi anche loro hanno bisogno di attenzioni: “Lasciate che la natura faccia il suo corso e non abbiate premura nell’affollare la vasca - afferma Andrea Macario, acquarista -. Il numero di pesci da inserire in vasca non è proporzionale alle sue dimensioni, piuttosto alla presenza di vegetazione. Più piante ci sono e più animali possiamo mettere, in quanto maggiore sarà la quantità di ossigeno a disposizione dei pesci”.

Dolce o salato? Come scegliere un acquario
In generale, se siete dei principianti e questo è il vostro primo acquario, sceglietene uno che abbia delle aperture o il coperchio mobile: sarà più facile somministrare il cibo o togliere residui di vegetazione. Gli acquari di acqua dolce, sono quelli più diffusi in quanto quelli di acqua salata richiedono maggiore impegno ed esperienza. L’acquario salato, più è grande più è facile da gestire. Volumi d’acqua di grandi dimensioni permettono ai pesci di vivere meglio. Per gli acquari d’acqua salata inserite rocce di mare che dovranno essere ricoperte di sabbia e prendere luce da mezz’ora a dieci ore nell’arco delle successive 4 settimane. Ricreate il moto ondoso delle correnti e utilizzate acqua demineralizzata (non quella del rubinetto). Inserite un numero limitato di pesci la cui alimentazione deve essere ricca di vitamine. Se siete alle prime armi preferite un acquario d’acqua dolce: alimentate i pesci una volta al giorno, rimuovete sempre pesci morti e il cibo in eccesso e mantenete una temperatura dell’acqua costante (minimo 5°, massimo 30°, ottimale 16-22°). In ogni caso attenti agli errori: non inserite troppo presto i pesci senza aver creato un habitat con valori biochimici e caratteristiche adeguate e non mettete insieme in vasca specie diverse che non possono convivere tra loro. Una curiosità: negli acquari di acqua salata si usa acqua osmotica con un’aggiunta di sale sintetico con caratteristiche da reef.

Un acquario da mantenere
Un acquario costa di più o di meno a seconda che sia d’acqua dolce o salata. Per il primo servono 200-300 euro. Più alto il prezzo per il secondo: da 200 fino a 10 mila euro, a seconda dei pesci e della struttura che si realizza. Costo fisso l’energia elettrica: siamo sui 25 euro al mese. Per ogni altra informazione visitate il sito www.acquaportal.it/software: troverete alcuni semplicissimi e utili software per la gestione del vostro acquario.

L’oracolo del polpo Paul passa per l’Isola d’Elba
Ricordate Paul, il famoso polpo oracolo che non sbagliava un pronostico sui risultati delle partite dei mondiali di calcio sudafricani? Nell’acquario dell’Isola d’Elba ci sono i documenti che attestano che Paul è stato pescato nei mari attorno all’isola. Tra coloro che erano sul peschereccio che l’ha catturato c’era anche Yuri Tiberto, proprietario dell’acquario. Ci sarebbe, quindi, un po’ d’Elba nell’impresa del polpo oracolo.

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